La Storia

Questa breve storia è stata tratta dal recente lavoro del Prof. Simionato  pubblicato in occasione dei 150° Anniversario della Consacrazione della Chiesa (testo ancora disponibile presso la canonica), dal titolo

LA COMUNITA’ CRISTIANA DI LOVADINA: Fede, storia ed arte”

La comunità cristiana di Lovadina ha più di mille anni. Quasi certamente tra il 500 e il 600 dopo Cristo, i pochi abitanti di questo territorio già civilizzato dai Romani, perché luogo strategico sulla riva destra del Piave che qui poteva essere guadato, avevano edificato, forse proprio vicino al fiume, una cappella dedicata a San Martino.

Nel 1009 sulla riva del Piave, in un luogo detto “Talpon”, forse perché vicino ad un grande pioppo (in dialetto pioppo era detto talpon) fu costruito l’Ospitale di Santa Maria del Piave. “Ospitale” perché dava ospitalità, ricovero, alloggio a viandanti, mercanti, pellegrini che transitavano per questo territorio e si fermavano in attesa di attraversare il Piave con il traghetto. Accanto all’Ospitale venne costruita una Chiesa, detta basilica per via dei suoi portici, sotto la diocesi di Ceneda, odierna Vittorio Veneto.

Nel 1368 una grande piena del Piave isolò e rese insicuro il monastero che venne spostato verso Lovadina. Anche la chiesa di San Martino viene distrutta dalle inondazione e ricostruita nel centro del paese. Nel 1455 dopo un’ulteriore alluvione il monastero venne definitivamente ricostruito al centro del paese accanto alla chiesa di San Martino

Il secolo XVII (1600-1700) è il secolo d’oro per il paese di Lovadina. Lungo la strada postale che da Treviso si dirigeva verso il traghetto del Piave si costruiscono ville patrizie, molte di proprietà dei signori veneziani, tra cui il palazzo dei Bove, ora Casa Maura, in piazza, e  villa Ballarin, di cui ora rimangono solo le barchesse.

Nel 1797 l’Abbazia di Lovadina alla fine della Repubblica Veneta era costituita da due edifici religiosi, la chiesa di San Martino e la chiesa del monastero dedicata alla Beata Vergine, San Pietro Apostolo, San Giovanni Evangelista e a Tutti i Santi, e dal l complesso conventuale

Dopo la fine della  Repubblica Veneta ci fu la soppressione di fatto dell’Abbazia di Lovadina che venne trasformata in caserma per i soldati.

Il 5 Novembre del 1806: un pubblico ufficiale accompagnato dal priore pose i sigilli alla porta del famoso convento.

Intanto Lovadina diventava comune di terza classe, segno che il  passaggio plavense perciò era ancora molto frequentato; ma passata la bufera del regno d’Italia, finito Napoleone, ritornano gli austriaci nel 1813; l’anno dopo venne abolito il comune di Lovadina.

Il 3 marzo 1856 venne posata la prima pietra di questa nostra chiesa che sorge sullo stesso luogo delle due vecchie chiese, quella dell’ Abbazia e quella di San Martino.

La prima pietra venne benedetta dal parroco di Visnadello, don Giuseppe Conte, che era anche vicario foraneo e dal parroco di Lovadina don Giambattista Masutti e da don Giambattista Buso vicario di Lovadina, che sostituiva il parroco malato.

Il 21 ottobre 1856 la chiesa aveva già il tetto, e il  22 novembre 1857, il vescovo diocesano Mons. Giovanni Antonio Farina consacrava la chiesa di Lovadina in onore di S. Maria Assunta e di S. Martino vescovo e confessore.

Con la Prima guerra mondiale tra il 1915 e 1918  vennero  distrutti il campanile, il tetto della chiesa, la canonica e molte case.

Nel 1920 iniziarono i lavori di ricostruzione e nel  1924 sia la chiesa che il campanile erano stati completamente ricostruiti e il 12 ottobre vennero benedette le tre campane e la campanella ancora esistenti.

Nel 1927  venne acquistato l’organo che oggi noi possiamo ammirare ed ascoltare dopo il prezioso restauro. Porta il numero d’opera 383 ed è stato costruito da una delle più rinomate ditte dell’ organaria italiana, la “Vincenzo Mascioni” di Cuvio (Varese), e mostra un prospetto di 39 canne.

Verso la metà degli anni Sessanta il parroco Don Luigi Tosello fece togliere la recinzione muraria, sia della chiesa che della canonica che da quarant’anni circa presentano l’aspetto attuale

Questa breve storia è stata tratta anche da:

  • STORIA MILLENARIA DI LOVADINA: di G. Simionato e eA. Sartoretto (Esaurito)
  • SPRESIANO – PROFILO STORICO DI UN COMUNE di G. Simionato
  • LE ABBAZIE DEL PIAVE: SANTA MARIA DI LOVADINA di Tarcisio Zanchetta

Alessandra