I campanili sono l’elemento caratterizzante per eccellenza delle comunità, sono la prima cosa che notiamo anche da lontano o dai panorami, punto di riferimento nei nostri itinerari, identificano il paese a cui appartengono e ci indicano che lì vicino c’è una chiesa.
Richiamano costantemente la nostra attenzione, scandiscono il tempo con i loro orologi; i rintocchi delle campane ci ricordano le ore che passano, poi la giornata volge al termine e ti avvisano che è ora di riposarsi; ti fanno memoria che stai vivendo su un giorno speciale, è un giorno di festa ed è tempo di recarsi a ringraziare Dio; a volte si fanno sentire tristi ed addolorati, altre volte invece allegri e gioiosi; si mostrano forti, imponenti, intoccabili. Invece, non è proprio tutto, come a volte appare…
Ad esempio, anche il nostro campanile, come tanti suoi simili, è sì una costruzione robusta e maestosa, ma la sua imponenza lo espone altrettanto in modo importante a qualsiasi attacco degli agenti atmosferici e agli eventi naturali. Le sue rosse pietre in cotto a vista sono esposte continuamente alle intemperie con acqua, vento, gelo e sole in continua sequenza alternata, senza alcuna protezione. A questi fattori dobbiamo aggiungere le vibrazioni che vengono anche dal movimento eseguito dalle campane, o dalle oscillazioni dovute alle piccole scosse dei terremoti, che si sono avvertite anche da noi, oppure alla compressione del peso che grava sulle pietre.
Tutti questi eventi fanno sì che in particolare le due pareti più a nord inizino a dare evidenti segni di degrado, con conseguente caduta a terra di alcuni pezzi di mattoni o di malta provenienti dalle pareti verticali.
Un rilievo fotografico aereo ha solo confermato quello che già si temeva da terra. A ridosso del campanile vi sono anche delle costruzioni abitate. E chiaramente va garantita l’incolumità a chi vi abita e a chiunque si trovi nelle sue vicinanze. Inoltre la costruzione è talmente grande che non possiamo sicuramente consentire che si deteriori ulteriormente e possa divenire in futuro ancor più pericolosa e problematica da gestire.
Certamente questo evento sconsola particolarmente, in quanto qualcuno ricorderà che già in un recente passato siamo intervenuti con un’azienda specializzata sul campanile (parliamo di circa 13 anni fa) per cause molto simili, anche se in quel frangente il problema proveniva maggiormente dalla punta, dove oltre alla sistemazione e consolidamento delle pietre, si era realizzato anche un intonaco di protezione. L’intervento di allora era anche concentrato nel rafforzamento e sistemazione della cella campanaria alquanto disastrata, mentre nelle pareti si era tamponato solo alcuni punti che a quel tempo sembravano necessitare di manutenzione.
Nonostante il periodo di ristrettezza economica, abbiamo deciso di mobilitarci velocemente ed interpellare alcune aziende per formulare delle proposte d’intervento con relativi preventivi, che poi verranno esaminati con cura ed attenzione.
Certamente l’intervento sarà alquanto oneroso. Cercheremo tutte le vie per alleggerire l’importo con agevolazioni o finanziamenti disponibili, ma senza illusioni. Per questo motivo, anche se a malincuore, troverete nei banchi della chiesa, una busta per la raccolta di offerte straordinaria anche nelle domeniche vicine alla Pasqua. Dispiace chiedere aiuto per questa causa, ben sapendo che in parrocchia vi sarebbero tanti interventi da fare su altre strutture esistenti in fase di degrado, dove il ritorno per la comunità sarebbe certamente più utile.
Ringraziamo anticipatamente per la vostra disponibilità e generosità e sarà nostra attenzione informare la comunità sulla situazione finanziaria, sul tipo d’intervento e sullo stato dei lavori.
Cogliamo l’occasione per augurare a tutti una Buona Pasqua.
C.P.A.E Consiglio per gli affari economici
Rispondi